Le ragazze di Velasco sono l’apice di un movimento popolare e festoso. Un successo che è pure un messaggio: dobbiamo essere consapevoli di essere una grande nazione
Parigi è azzurra nella giornata che porta l’oro più bello, atteso, desiderato e sempre sfuggito. Stavolta è arrivato per merito delle ragazze della pallavolo, in uno sport che era ancora senza vittorie all’Olimpiade. Sono l’orgoglio italiano da mostrare al mondo. E questa è anche per te, Vigor, che hai accarezzato questo sogno 28 anni fa e hai tifato da lassù. E per il popolo della pallavolo che ha sostenuto da quaggiù una squadra già parte del nostro patrimonio sportivo, che poi è storia. Si chiamano Paola, Ekaterina, Myriam, Alessia, Anna, Carlotta, Caterina, Gaia, Ilaria, Marina, Oghosasere Loveth, Monica e Sarah Luisa. Compatte, forti, unite sotto un unico cognome: Italia. Perché da ieri, protagoniste di un’impresa immortale, sono diventate sorelle per sempre. Di fianco a loro, nel cammino che le ha portate alla gloria, hanno trovato un altro papà, Julio Velasco. Argentino di nascita, maestro del volley e cittadino del mondo, che fortunatamente nella vita ha incrociato l’Italia, tanti anni fa, e questa Nazionale dal primo gennaio. Si è preso la rivincita dopo 28 anni, dall’oro perso contro l’Olanda ad Atlanta 1996. Allenava la generazione dei fenomeni dove giocava anche Vigor Bovolenta che è “andato avanti”, lassù.
capolavoro
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Stavolta Julio piange di gioia, il capolavoro arriva a 72 anni. Con le sue ragazze capaci di battere gli Stati Uniti già all’inizio. Sono entrate in campo di corsa le azzurre, era evidente la voglia di iniziare a picchiare duro su ogni palla, di non farla cadere mai a terra. Così il palazzetto si è trasformato in una piacevole bolgia, anche il rumore del tifo può diventare bello come un crescendo rossiniano alla Scala. L’Italia non ha mai dato tregua agli Stati Uniti, è anzi cresciuta punto dopo punto, trascinata da servizi a cento orari e schiacciate oltre i tre metri. Il 3-0 finale è la sintesi numerica di una partita perfetta, vinta anche a gioco fermo. In ogni time out, gli occhi di Velasco e delle ragazze esprimevano insieme calma, lucidità e determinazione. Punto dopo punto l’Italia non ha mai concesso tregua, non è mai calata di intensità.
messaggio
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E adesso sì, l’Olimpiade del volley è finalmente nostra. È un messaggio che parte, chiaro, dallo sport: dobbiamo avere la consapevolezza di essere una grande Nazione. Ce lo hanno spiegato ieri, a ogni scambio, le ragazze della pallavolo che hanno preso a pallate gli Stati Uniti. Parigi 2024 si chiude con la vittoria di squadra che ci mancava da vent’anni, dall’oro del Setterosa di pallanuoto ad Atene 2004. È un trionfo che mostra come si vince con la forza del gruppo. Quello plasmato da Julio Velasco è la punta di un movimento diventato popolare, nel dna di una comunità cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi cinquant’anni, dal Mondiale di Roma del 1978 con l’argento della Nazionale maschile. Adesso la pallavolo italiana è spinta da un vero popolo, passionale e festoso, che ieri si è dato appuntamento alla South Arena. Anche loro pronti già dal mattino, con balli e cori davanti agli americani, a dare una mano alle ragazze con la forza della voce o di un battito ritmato di migliaia di mani. Era una storia troppo bella per non avverarsi. E così è arrivato il trionfo che sembrava proibito per l’Italvolley.
parigi dolce
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L’oro se lo mette al collo la Nazionale numero 1 nel ranking mondiale in una Parigi che ci è ancora dolce. Lo era stata nel 1938 con gli azzurri di Vittorio Pozzo al Mondiale di calcio e nel 1999 con la Nazionale di basket vincitrice degli Europei a Bercy. Il medagliere finale conta 40 medaglie ed eguaglia il record complessivo di Tokyo 2021, ma qui ci sono dodici ori, due in più rispetto a tre anni fa. Sono stati i Giochi delle donne (7 ori e 2 misti) e dei giovani, con otto azzurri under 23 a medaglia nelle gare individuali. Il dato più impressionante di questa spedizione è quello degli azzurri finiti nei primi 4 posti: 92 su 402, il 22,8%. Restiamo tra le prime dieci potenze mondiali dello sport, al nono posto davanti alla Germania. E dopo l’oro della pallavolo, lasciamo Parigi con una certezza. Se vestono d’azzurro delle ragazze così, possiamo tutti pensare al futuro con più serenità.
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