Ecco come vivere una relazione sana, lontana dalla codipendenza
Abbiamo tutti bisogno dell’ossitocina, il famoso ormone della felicità. Dove reperirlo? Principalmente dagli amici. Lo psicologo di Oxford Robin Dunbar ha fornito, a seguito di una ricerca, la ricetta di una vita sana e felice: il suo studio indica due uscite a settimana con gli amici. Qualcuno opporrà “ma io sono in coppia”. A maggior ragione… Vediamo perché con la psicoterapeuta Rita Lombardi.
Vita di coppia: Attenzione al “noi soffocante”
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Le prime fasi della vita di coppia sono travolgenti ed esclusive. “Lasciarsi travolgere dall’amore e dalla passione quando si è in coppia – sostiene la psicoterapeuta – è del tutto normale, soprattutto all’inizio della relazione. Trascorsa questa prima fase quasi simbiotica, però, è naturale ripristinare in modo equilibrato tutte le nostre relazioni. Se ciò non avviene – avverte – potrebbe significare che stiamo sviluppando uno schema comportamentale di codipendenza malsana all’interno della nostra relazione“. Rita Lombardi punta il dito sull’importanza di avere una vita propria, dei propri interessi e dei rapporti amicali al di fuori della coppia. “Fungono da regolatori nel nostro io, prevenendo un noi soffocante che svilupperebbe un attaccamento poco sano nei confronti del partner”. Si può dire che avere dei buoni amici e frequentarli nutre la coppia di nuovi stimoli e la salva da possibili crisi.
La prescrizione degli otto amici
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Il pensiero è immediato: perché un partner non può anche rappresentare l’amico per la vita? Due le risposte. La prima è deducibile dallo studio del ricercatore statunitense Tom Rath, messo poi nero su bianco nel libro dal titolo Vital Friends: The People You Can’t Afford to Live Without. Ebbene, secondo Rath, un amico solo non basta. Ne servono 8: quello leale, quello pronto all’avventura, l’amico onesto, il mentore, una persona costruttiva, una personalità con un’opinione, uno stile o una cultura diversa, un complice, un collega di lavoro e il vicino di casa. Viene da sé che nessun unico essere umano potrà mai incarnare queste caratteristiche che, secondo lo studioso USA, servono nella loro totalità per soddisfare le principali necessità pratiche e affettive di un essere umano. Se, arrivati a questo punto, chi legge prova ancora scetticismo, ci pensa Rita Lombardi a chiarire ulteriormente la questione.
Amici ed evoluzione di coppia
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“Una sana relazione amicale – dichiara l’esperta – può solo aiutarci a migliorare la relazione sentimentale, apportando prospettive diverse e più obbiettive su noi stessi e sulla relazione. Fornendo, insomma, suggerimenti costruttivi che ci aiutano a evolvere, in modo diverso da come farebbe il partner. Non bisogna dimenticare, inoltre, che ogni coppia affronta momenti difficili ed è allora che sarà fondamentale avere un confronto lucido con un amico senza il timore di essere giudicato. All’interno di ogni coppia il singolo individuo ha bisogno di un suo spazio e gli amici in quel momento aiutano a riequilibrare i nostri bisogni”.
Una relazione sana
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Non saranno due volte a settimana, ma l’input è quello di essere costanti, compatibilmente con gli impegni lavorativi e familiari. “Ognuno di noi – suggerisce la psicoterapeuta – ha bisogno di avere dei buoni amici e se la coppia non ci concede questa grande opportunità vuol dire che qualcosa di poco sano sta accadendo. Per nessun motivo bisogna rinunciare a frequentare un buon amico. Uscite, divertitevi, condividete con loro il vostro tempo. Riuscire a equilibrare amore, amicizie e lavoro è obiettivamente più sano e vitale rispetto all’attitudine a rifugiarsi esclusivamente all’interno di una relazione amorosa”.
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