Vincono e convincono Sonego e Fognini nel tabellone cadetto: sfideranno Jarry e Bublik (entrambi in crisi) con sullo sfondo Alcaraz e Sinner. L’Italia si presenta al gran completo.
Diventano 8 gli italiani che da domani proveranno a dare l’assalto alla Torre Eiffel nell’ultimo Masters 1000 della stagione. Perché a Sinner, Musetti, Cobolli, Arnaldi, Darderi e Berrettini si sono ufficialmente aggiunti anche Lorenzo Sonego e Fabio Fognini, usciti vittoriosi dalle forche caudine del tabellone cadetto. Per loro, una bella iniziazione di fiducia in vista di un finale di stagione nel quale provare a spingersi oltre i propri limiti
Sonego non sbaglia quando conta di più
La domenica che ha consegnato all’Italia altri due pass nel main draw l’ha aperta Sonego, bravo a battere in due set lo spagnolo Carballes Baena.
Il torinese non ha dato troppo spazio al rivale, soprattutto nel corso di un primo set nel quale soltanto all’inizio ha fatto un po’ fatica, complice anche una percentuale di punti raccolti con la seconda abbastanza limitata. Dopo aver salvato una palla break, Sonny ha cambiato marcia e trovato subito il modo per strappare il servizio all’iberico (ma pesano i due doppi falli commessi nel game). Altre due palle break annullate dal torinese evitano di rimettere in discussione un set che si protrae senza altri patemi fino al 6-3 finale.
Nel secondo di occasioni per spingersi rapidamente alla conclusione Sonego ne spreca tante (4 palle break nel solo terzo game, giocato su 24 punti!, e altre tre nel quinto dove si ritrova 0-40), ma quando arriva quella buona nel settimo il finale sembra scritto. La reazione di Carballes Baena è immediata e frutta il contro break che trascina il parziale al tiebreak, dove l’italiano va sotto 3-1 ma risale con 6 punti consecutivi al 7-3 finale.
Al primo turno Sonego affronterà il cileno Nicolas Jarry, che da maggio in qua ha vinto la miseria di due partite: l’occasione è ghiotta, ma al secondo turno “in premio” ci sarà nientemeno che la sfida con Carlos Alcaraz.
Fognini non muore mai: Cazaux crolla al terzo
Il più longevo della truppa rimane Fabio Fognini, che contro il transalpino Arthur Cazaux ha fatto vedere ancora una volta di che pasta è fatto. Un anno fa di questi tempi il ligure pensava già ai Challenger di fine stagione sulla terra (vinse a Valencia nelle stesse ore in cui a Malaga i suoi compagni di Davis conquistavano l’insalatiera d’argento), adesso torna a fare capolino nel main draw del torneo parigino, forte di una battaglia durata due ore e mezzo e chiusa sul 7-6 4-6 6-2.
L’inerzia del match è stata costantemente dalla parte del 37enne di Arma di Taggia, che ha trovato per primo il break nel quinto gioco e non ha sfruttato due opportunità per andare sul 5-2, subendo a sua volta il break che ha riconsegnato a Cazaux la parità. A quel punto, inevitabile l’epilogo al tiebreak con Fabio bravo a menare le danze e chiudere alla seconda opportunità.
Fabio sfida Bublik: sullo sfondo Arnaldi e Sinner
Nel secondo set però Cazaux ha trovato subito il modo per mettersi al riparo da brutte sorprese, brekkando nel gioco iniziale e garantendosi quel margine di vantaggio per chiudere sul 6-4.
Nel terzo, però, Fognini è tornato a dettare legge: il break arriva nel terzo gioco, soprattutto in risposta sulle seconde (deboli) di Cazaux. Che non sfrutta due opportunità per replicare nel gioco successivo, e a quel punto viene travolto dalla foga agonistica del ligure, che chiude senza troppi patemi e si regala un primo turno contro il kazako Alexander Bublik, che nelle ultime 8 partite disputate ha vinto solo una volta. Al secondo turno, poi, il vincente sfiderà chi la spunterà nel match tra Arnaldi e Rune (e agli ottavi probabile incrocio con Sinner).