Youssoufa Moukoko potrebbe essere soltanto l’ultimo calciatore della lista. L’ultimo con un’età diversa da quella dichiarata. Dopo l’intervista di suo padre, che ha ammesso una differenza di almeno 4 anni tra la sua data di nascita e quella certificata dai documenti, il caso dell’attaccante del Nizza sta facendo discutere in Germania e in Europa. In caso di conferme, l’enfant prodige del calcio tedesco sarebbe però in buona compagnia.
Il caso Moukoko
Intanto, il contesto. Moukoko, in prestito al Nizza dal Borussia Dortmund, è in queste ore al centro delle polemiche per la sua età. A far notizia sono le parole di suo padre Joseph, che in un’intervista in Germania ha parlato così: “Consapevole della responsabilità penale di una falsa dichiarazione giurata, dichiaro che non è figlio biologico mio e di mia moglie Marie Moukoko. Né è nato il 20 novembre 2004 a Yaoundé, in Camerun. Gli ho procurato un certificato di nascita falso a Yaoundé. Fatto questo sono andato all’ambasciata e gli ho procurato il passaporto e poi l’ho portato in Germania come mio figlio. In realtà è nato il 19 luglio 2000. Lo abbiamo ringiovanito di quattro anni. Ufficialmente risulta infatti nato il 20 novembre 2004”.
Da Taribo West a Luciano
Il suo sarebbe dunque un altro caso di discrepanza tra età reale e dichiarata nel mondo del calcio. Forse uno dei più clamorosi, considerando i tanti record di precocità battuti dal ragazzo di origini ghanesi (che, solo per citare un primato, è con 16 anni e 18 giorni il più giovane debuttante della Champions League). Prima di lui, in Italia fece rumore il caso di Eriberto-Luciano. Il centrocampista brasiliano arrivò al Bologna, poi si trasferì al Chievo, divenne uno dei volti della squadra dei miracoli di Del Neri e alla fine decise di rivelare la verità nel 2002, spiegando come i suoi anni fossero 27 e non 23. E che la scelta venne fatta per superare un provino con il Palmeiras. Da qui, il cambio del nome da Eriberto a Luciano, a simboleggiare la rinascita. Altro nome noto è quello di Taribo West, ricordato in Serie A per aver vestito le maglie di Inter e Milan. Per il nigeriano, la differenza di circa 12 anni venne scoperta dal presidente del Partizan, che lo acquistò pensando avesse 28 anni, scoprendo in seguito che fossero 40.
Gli altri casi
Tanti altri episodi sono legati al calcio africano, come quello di Abédi Pelé, al Torino dal 1994 al 1996. Nato (ufficialmente) nel 1964, il suo caso è ancora oggi misterioso. Pelé, tre volte Pallone d’oro africano, potrebbe aver falsificato i suoi documenti di un paio d’anni per prendere parte a un torneo giovanile. E ancora in Italia, uno dei casi di cui si è più parlato negli ultimi anni è quello di Joseph Minala. Il camerunese, passato nelle giovanili della Lazio come un classe 1996, qualche tempo fa è stato al centro delle cronache proprio per i dubbi sull’età, con tante critiche per il suo aspetto “non da diciassettenne”. Anche nella sua vicenda, però, solo sospetti e nessuna conferma. E ancora Anthony Yeboah, con un caso inverso rispetto ai precedenti. Fu proprio il ghanese, ex attaccante di Leeds e Amburgo, a raccontare di essere più giovane di due anni. Il motivo? La maggiore età era uno dei requisiti per giocare da professionista in Ghana.