L’inizio di stagione delle italiane in Eurolega è sempre più deficitario: 5 ko nelle prime 6 gare, con Milano che crolla al Pireo e Bologna che si complica la vita con lo Zalgiris.
L’Italia di Eurolega continua a fare una fatica bestiale. Tanto che la prima doppia settimanale va subito di traverso a Olimpia e Virtus, battute rispettivamente da Olympiakos e Zalgiris. Due ko. che gettano ancora una volta una luce sinistra sul cammino delle due portacolori italiane, anche se i ko. hanno ragioni ben distinte, seppur alla fine il piatto continui a piangere. E a non promettere nulla di buono.
Olimpia, altra serataccia. E Messina dice: “Siamo schizofrenici”
Milano in Grecia ha davvero fatto fatica a tenere il ritmo dell’Olympiakos. Con Vezenkov e McKissic entrambi a quota 22 punti, capaci di infierire ad ogni minima opportunità sulla disattenta difesa milanese. Tanto che Messina alla fine c’è andato giù pesante: “Siamo una squadra schizofrenica, che alterna momenti positivi ad altri semplicemente inguardabili. È una costante che ci portiamo dietro da inizio stagione, ma quando affronti squadre di questo tipo diventa impossibile fare risultato”.
Un’ammissione di manifesta inferiorità, al netto poi della serataccia di Mirotic (irriconoscibile da inizio torneo) e Shields, oltre che di McCormack e Bolmaro. L’Olimpia è un cantiere a cielo aperto: ha cambiato tanto rispetto al passato, deve ancora trovare i giusti meccanismi di gioco e di intesa tra i reparti. Ma è una squadra che, se questo è l’andazzo, rischia di ritrovarsi quando sarà già troppo tardi. Anche in Italia ha balbettato, al netto della Supercoppa vinta però al cospetto di una Virtus che (ora si è capito) a sua volta è lontanissima parente di quella ammirata lo scorso anno.
Milano ha perso di 21 punti al Pireo (89-68) pur vincendo la sfida a rimbalzo per 39-31 e tirando col 40% dall’arco. Numeri che solitamente non producono effetti così catastrofici, ma che impongono più di una riflessione. Perché così tanta fatica davvero non era stata messa in preventivo.
Virtus, rimonta sfiorata. Ma senza centri è dura
Se Atene piange, Sparta di certo non ride. Perché la Virtus dopo tre giornate di Eurolega è addirittura ancora a zero punti. La sconfitta interna con lo Zalgiris di Andrea Trinchieri fa un male cane, seppur condizionata anche da tante discutibili decisioni arbitrali (Banchi a fine partita ha sbottato).
Però ancora una volta Bologna s’è fatta male da sola, consegnandosi di fatto in un secondo quarto pessimo sotto ogni punto di vista (15-28 per i lituani). Poi, quando ha accarezzato il proposito di una rimonta che avrebbe avuto del clamoroso, s’è inceppata a un passo dalla meta. Alla prova di grande cuore e sostanza di Ale Pajola (11 punti e 5 assist) e alla solita giornata in ufficio di Will Clyburn (16 punti e 7 rimbalzi) stavolta non hanno risposto adeguatamente i compagni, con Belinelli e Cordinier che hanno sbagliato nell’ultima azione (con seconda possibilità) le triple per mandare la partita al supplementare.
L’assenza di un centro qui pesa come un macigno: Zizic è sempre più avulso dal contesto, Diouf è ancora acerbo (ma almeno si impegna), il mercato per ora non ha fornito le risposte desiderate. Intanto però venerdì si va a Monte Carlo: la salita è sempre più impervia.