L’esterno biancoceleste scatenato, due assist e tante giocate per il talento che stregò Tudor a Marsiglia ma che non è mai esploso in Premier League
In meno di un quarto d’ora ha fatto venire il mal di testa a tutto il Milan: Nuno Tavares, uno dei volti nuovi della Lazio di quest’anno, ha incantato l’Olimpico nella sfida con i rossoneri. Al 62′ ha fornito un assist al bacio per Taty Castellanos che non ha dovuto far altro che spingere in rete e si è ripetuto tre minuti dopo sfondando sulla sinistra e servendo a Dia il pallone del momentaneo sorpasso, ma chi è Nuno Tavares?
Amante della musica, studiava violoncello
Classe 2000, reduce dalla stagione in prestito al Nottingham Forest, è il nuovo titolare della corsia mancina della Lazio. Storia tutta da sentire la sua. Dopo aver mosso i primi passi nel mondo del calcio tra Casa Pia e Sporting Lisbona, Nuno Tavares arriva nel 2015 nel vivaio del Benfica. Nuno Tavares si era deciso a fare il calciatore relativamente tardi, a 15 anni, quando aveva messo definitivamente da parte lo studio del violoncello: la madre lo aveva ritirato dal calcio proprio per non fargli abbandonare i suoi studi musicali, e alla fine era riuscito a raggiungere un compresso solo trasferendosi al Casa Pia, dove oltre ad allenarsi poteva suonare nella banda della scuola. Il club doveva chiedere il permesso affinché uscisse prima dalle prove per poter andare ad allenarsi, e non sempre riusciva ad ottenerlo. Era poi l’allenatore delle giovanili, João Silva, a doverlo andare a prendere con la macchina, e i suoi compagni del tempo ricordano di quando lo vedevano arrivare al campo con la custodia dello strumento. «Quando il Benfica mi ha dato una possibilità ho dovuto scegliere: il violino o il pallone», ha ricordato Nuno Tavares in un’intervista a Canal 11.
La scelta dello strumento
Nuno è stato sempre un amante della musica classica e al microfono, alla chitarra o alla batteria, ha preferito il violoncello: “Ho iniziato a suonare quando ero piccolo – rivelò – Ho iniziato con il bombardino (strumento musicale che appartenente alla famiglia degli ottoni, ndr). Quand’ero in quinta elementare, però, mi sono appassionato davvero alla musica. Mi sono stati dati tre strumenti tra cui scegliere: un violoncello, una viola e un violino. Ho puntato sul violoncello perché era più grande e più difficile da suonare”.
La stima di Tudor
Con le ‘Aguias’ fa tutta la trafila fino alla prima squadra, con cui debutta nel 2019. L’ascesa è rapida con il classe 2000 che strega l’Arsenal dopo le prime due stagioni. Nel 2021 si trasferisce a Londra e nella stagione 2021/22, colleziona 28 presenze tra tutte le competizioni con un goal. L’arrivo di Zinchenko e la conferma di Tierney come alternativa costringono l’Arsenal a due prestiti di fila, prima al Marsiglia con 6 goal in 39 presenze. A Marsiglia impressiona Igor Tudor. «Ha delle qualità fisiche di alto livello, un’esplosività fuori dal comune», ha detto di lui l’allenatore croato «Potrebbe giocare nel Real Madrid, Barcellona o Manchester City». Da esterno di centrocampo mette in risalto delle qualità offensive incredibili, non senza mancare qualche volta difensivamente. Il ritorno all’Arsenal e la metà di stagione al Nottingham Forest sono utili per fargli comprendere che era arrivato il momento di cambiare aria e di trovare la piazza ideale per ripartire.