Frattura sempre più profonda tra la società rossonera e i suoi tifosi. Anche dopo il successo col Verona il clima di contestazione non è cambiato
Non c’è pace per il Milan, neppure dopo una vittoria. Il successo ottenuto ieri dai rossoneri non ha spento le polemiche del tifo contro la società, ancor di più dopo la notizia dell’accordo tra RedBird ed Elliott con relativo prolungamento del management attuale fino al 2028. La Curva Sud ha infatti intonato cori contro Cardinale e i suoi scudieri per tutto il corso della partita. Non sono stati risparmiati neppure i calciatori, protagonisti comunque di un avvio di stagione al di sotto delle aspettative.
“Cardinale devi vendere” il coro più gettonato
Prima, durante e dopo. La gara del Milan col Verona è stata caratterizzata, più che dai tre punti ottenuti dalla squadra di Fonseca, dalla feroce contestazione dei tifosi nei confronti della società. “Questa società non ci merita“, “Noi non siamo americani” e “Cardinale devi vendere” hanno accompagnato le giocate dei calciatori. Diciamo che il cambio di proprietà è stata la richiesta più invocata dai supporter del Diavolo, evidentemente poco fiduciosi nei confronti degli attuali amministratori del club.
Milan abbandonato dai tifosi
Bisogna dire che neppure i giocatori hanno goduto di particolare sostegno dai propri tifosi. Il classico coro con richiesta di tirare fuori gli attributi è stato lanciato alla fine del primo tempo, giustificato dal risultato parziale di 0-0. Complessivamente, però, non è il clima ideale per un club che è in fase di ricostruzione, che ha cambiato molto rispetto al recente passato e che è ancora alla ricerca di una precisa identità. In questo momento il Milan è solo in una battaglia che si preannuncia complicata.
Un feeling mai sbocciato
D’altro canto che il feeling non fosse sbocciato tra il Milan attuale e i suoi tifosi era chiaro da tempo. Se prima potevamo parlare di segnali, chiari anche se leggeri nella portata, tutto è diventato terribilmente roboante in occasione di Milan-Genoa. Ricorderete come non fu risparmiato dai fischi neppure Zlatan Ibrahimovic, un tempo idolo dei supporter del Diavolo. Difficile ripartire da qui: anzitutto occorrono però i risultati del campo che hanno potere di risanare anche le fratture più profonde.