Si chiude con un pari il ritiro inglese dei giallorossi. Svilar e Le Fée tra i migliori in campo
Finisce con un pareggio il ritiro inglese della Roma, un 1-1 in casa dell’Everton che arriva dopo il 4-0 inflitto al Barnsley. Ma se con questi ultimi la Roma era sembrata brillante, stavolta le difficoltà sono state tante, soprattutto nel primo tempo. Da rivedere Dovbyk, che era l’uomo più atteso ma che deve ancora entrare nei meccanismi di gioco dei giallorossi e capirsi con i compagni. Bene Pellegrini e Le Fée. Adesso testa al Cagliari.
Pelle-gol
—
De Rossi stavolta parte con il 4-3-3-, dove le due mezzali (Le Fée e Pellegrini) giocano sempre molto alte e gli esterni d’attacco (Soulé e Zalewski) giostrano un po’ sulla linea laterale e un po’ dentro il campo, per lasciare eventualmente spazio alle sovrapposizioni dei due terzini. Ne nasce una partita che ci mette un po’ a decollare, anche perché i limiti tecnici di questo Everton sono evidenti e lo si nota già dai primi disimpegni. I ritmi sono sempre lenti, non si accelera mai e la palla viaggia come se fosse un allenamento e non una partita. Tra i giallorossi fatica Dovbyk, forse l’uomo più atteso, che dopo appena 5’ di gioco ha la palla giusta per far gol (su intuizione di Cristante) ma la spreca fuori, a tu per tu con Pickford (l’ucraino più tardi avrà anche un’altra occasione, ma al volo da dentro l’area metterà fuori anche questa). Gli inglesi sono compassati e lenti, sbagliano tanto e non riescono neanche a sfruttare quei 2-3 errori in impostazione della Roma durante la costruzione dal basso. Così per sbloccare la partita serve un’altra invenzione, ma stavolta di Soulé, che manda in porta Pellegrini, bravo poi a bruciare Pickford con un diagonale sul palo opposto.
Mire decisivo
—
La ripresa, invece, ha un sapore diverso. Nel senso che l’Everton cambia marcia, inizia a girare e la Roma invece fa fatica a risalire e prendere campo. McNeil regala a Calvert-Lewin la palla del pareggio, poi entra Ndiaye che regala fantasia e dinamismo agli inglesi. Ed allora ci deve pensare Svilar a salvare il risultato in almeno tre occasioni: prima proprio su Ndiaye, poi su Calvert-Lewin e infine su Harrison, che poi lo impegna ancora da fuori. La Roma, invece, non trova più equilibrio né distanze. Ndicka dietro fa un paio di errori gravi, Baldanzi entra e va a fare la mezzala, altro esperimento in prospettiva di De Rossi. Ma la sostanza cambia poco, anche con Dybala e Abraham, che entra al posto di un Dovbyk ancora lontano dalla forma migliore. Finisce 1-1, la speranza per i giallorossi è che per Cagliari le gambe e le idee girino meglio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA