A Las Vegas monta l’attesa per la gara che potrebbe consegnare il quarto titolo a Max Verstappen. I ferraristi vogliono il titolo costruttori e Sainz pensa a un “regalo d’addio”
C’è chi ha già tirato i remi in barca, chi ha pensato a un’uscita anticipata, chi ha in testa solo un bel regalo d’addio prima di lanciarsi a braccia aperte nell’ignoto del futuro. E c’è chi, come Charles Leclerc, ha solo voglia di divertirsi e premere forte il piede sull’acceleratore. Las Vegas del resto alimenta sentimenti contrastanti un po’ in tutti coloro che decidono di transitare da queste parti: ai casino la maggior parte dei giocatori si ritrova senza spicci in tasca, ma per chi fa jackpot il rischio di “sbancare” è comunque dietro l’angolo.
Charles e il dilemma delle gomme
Charles in Nevada sa che il fattore discriminante fa rima con gomme. “Le temperature fredde determineranno l’esito della gara, su questo credo che in pochi possano avanzare dubbi”, spiega il monegasco. “Noi siamo abbastanza gentili con gli pneumatici, ma portarli subito in temperatura per un giro di qualifica ci riesce meno bene. Abbiamo lavorato per migliorare, speriamo di ricavarne dei benefici”.
Il titolo costruttori rimane sullo sfondo, anche se McLaren è piuttosto avvantaggia. “Gli ultimi risultati ci hanno portato molta energia positiva e su quella proveremo a far leva per spingerci oltre. Tre gare e una sprint tengono aperta la porta alla rimonta: se ci mostreremo concentrati e focalizzati sull’obiettivo, allora sono convinto che potremo anche farcela”.
Sainz, pensiero stupendo: “Vogliamo il titolo costruttori”
Un regalo d’addio che fa rima con titolo costruttori è ciò che vorrebbe più di ogni altra cosa Carlos Sainz. “Sarebbe perfetto, ed è quello a cui ho pensato nelle ultime settimane. Assieme a Charles lavoreremo con grande impegno per riuscire a riportare un titolo che in Ferrari manca dal 2008. La McLaren è favorita, vuoi perché sta andando forte, vuoi perché ha 36 punti di vantaggio, ma noi abbiamo dimostrato di saper tenere il passo della concorrenza e abbiamo la serenità giusta per affrontare questa sfida”.
Un anno fa a Las Vegas fu un tombino a rovinare la gara dello spagnolo. “Mi auguro che quest’anno l’abbiano sistemato”, ha chiosato il futuro pilota della Williams. “Penso che la gara dello scorso anno abbia permesso agli organizzatori di raccogliere tanti dati per far si che certi episodi non si ripetano. Avremo tanto lavoro da fare, con le gomme e non solo. Mi aspetto tanto da questo fine settimana, spero solo che la pista possa ripagare tutti i nostri sforzi”.
Norris si arrende: “Non ero pronto a sfidare Max”
A Las Vegas chi proverà ad andare all in (nel vero senso della parola) è Lando Norris, che pure ha 62 punti di ritardo da Max Verstappen quando tra gare e sprint restano in ballo al massimo 86 punti. Numeri che non sembrano convincere il pilota McLaren circa la reale possibilità di rimettere tutto in discussione. “La vittoria di Max a Interlagos ha praticamente chiuso i conti, ed è un peccato perché avrei voluto lottare fino all’ultima gara.
Dopo il GP brasiliano ho passato una settimana triste, perché mi sono reso conto che la suggestione di rimontare Max era praticamente svanita all’istante e non potevo più avere il controllo della situazione. È stato demoralizzante veder crollare le mie possibilità di vittoria, ma sono cose che fanno parte della vita e vanno accettate per quello che sono”.
Norris ha ammesso candidamente di non essersi sentito ancora pronto per provare a insidiare fino all’ultimo Verstappen: “Probabilmente non lo sono stato per troppe gare, e adesso che credo di potermela giocare l’aritmetica mi taglia fuori. Ho speso tanto a livello fisico e nervoso in questa annata per raggiungere il livello di Max, ma quello che ho fatto dopo la pausa estiva mi servirà per sapere cosa dovrò fare il prossimo anno per essere da subito in lizza per il mondiale”.
Hamilton non vede l’ora di salire sulla Ferrari
Interlagos non è stata amara solo per Norris, ma anche per Lewis Hamilton: il decimo posto non lo ha soddisfatto, e anzi lo stesso pilota britannico ha ammesso di aver pensato persino di scendere dalla Mercedes con tre gare d’anticipo, frustato per l’ennesima domenica negativa.
“Sul momento ho davvero pensato che fosse meglio chiuderla lì. Poi chiaramente le motivazioni sono tornate, ma è frustrante vivere una stagione come questa. Dopo l’estate ci siamo allontanati dal vertice e farò di tutto in futuro per non rivivere una sensazione simile. Vorrei salutare questa grande famiglia con risultati diversi, ma non so se la vettura me lo permetterà”.
Tsunoda bloccato alla dogana: “Forse colpa del pigiama…”
Intanto c’è anche chi ha avuto problemi a entrare negli USA: Yuki Tsunoda è stato trattenuto alla dogana per alcuni minuti dopo essere atterrato in aeroporto. “Non volevano farmi passare, ma non mi hanno permesso nemmeno di spiegare loro chi fossi realmente, dato che dubito lo avessero capito. Forse il fatto che indossassi un pigiama al mio arrivo potrebbe averli un po’ confusi… alla fine tutto s’è risolto, ma l’ho trovato strano, dato che è la terza volta che veniamo negli USA quest’anno…”.