All’incanto l’originale preparazione firmata Simpson Engineering, che rimpiazza il V8 bi-turbo con un 12 cilindri aspirato. Si stima un valore di 700.000 euro.
La Ferrari F40 è una vera e propria icona dell’automobilismo, massima espressione delle supercar turbocompresse Anni 80. Pertanto, nessuno ad ora si era mai azzardato a rimpiazzarne il cuore pulsante, un V8 da 478 Cv e 324 chilometri orari, limitandosi, si fa per dire, a preparazioni per uso pista spesso estreme, superando anche quota 1.000 Cv. Fa eccezione questo particolare esemplare allestito dalla britannica Simpson Motorsport, denominato Simpson-Ferrari V12 Gtr, che come suggerisce il nome, sotto il cofano posteriore ospita invece un propulsore 12 cilindri aspirato, per una potenza massima di 550 Cv. Ecco come e perché è nato questo bolide da pista unico al mondo.
COMPONENTI ORIGINALI
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La storia di questa speciale vettura inizia sul finire degli Anni 90, quando Ferrari cede al pilota italiano Stefano Sebastiani il telaio di una vera F40 precedentemente utilizzata per prove d’impatto. Tale scocca viene così spedita al preparatore Simspon Engineering, con l’intento di dare vita ad un bolide da competizione unico al mondo. L’azienda britannica opta per un propulsore mai montato prima su una F40, ossia un V12 Ferrari aspirato da 550 Cv, di derivazione 550 Maranello, al quale nel 2006 viene abbinata una trasmissione sequenziale Hewland a sei rapporti.
pronto corsa
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A “vestire” il telaio della Simpson-Ferrari V12 Gtr è una carrozzeria interamente realizzata in fibra di carbonio, che mima le forme della F40 Gte, variante della Rossa pensata per le gare Endurance. La dotazione da corsa comprende inoltre cerchi da 18″, pneumatici posteriori da 320 mm, roll-bar omologato Fia, fondo piatto e braccetti sviluppati su misura, il tutto per un peso complessivo che non supera i 1.075 kg. Scesa in pista per la prima volta nel 2002 sul Circuito di Misano, ha partecipato anche ad un’edizione della 1000 km di Spa, nel 2003, e a tre 6 ore di Vallelunga, per poi ritirarsi dalle competizioni ufficiali dopo una gara di Britcar a Brands Hatch nel luglio del 2006.
l’asta
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La vettura viene offerta all’asta da Iconic Auctioneers, che stima un valore compreso tra le 500.000 e le 600.000 sterline, quindi approssimativamente tra i 580.000 ed i 700.000 euro. Una cifra più bassa rispetto a quella a cui le Ferrari F40 “ufficiali” ci hanno abituato negli ultimi anni (battute ad un prezzo mediano di 2,13 milioni di euro negli ultimi quattro anni), dovuta anche al fatto che questa F40 non è iscritta all’albo ufficiale di Maranello e adotta un numero di telaio proprio che identifica come costruttore Simpson Engineering.
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