Jannik Sinner ha deciso di rinunciare alla partecipazione al torneo francese a causa di un virus intestinale e l’organizzatore dell’evento rivela: “Ha fatto il suo meglio, è rimasto molto deluso”
Non ci sarà un ultimo torneo ATP per Jannik Sinner che ha dovuto rinunciare alla possibilità di giocare l’ultimo 1000 della stagione. Una scelta, quella del numero 1 in classifica, che fortunatamente non comporta un danno in termini di ranking visto che nella passata stagione arrivò la scelta di rinunciare al match negli ottavi di finale. Ora tutte le attenzioni per i suoi fan si spostano sulle ATP Finals di Torino prima dell’appuntamento in Davis che chiude ufficialmente la stagione.
La rivelazione del direttore di Parigi Bercy
A rivelare un retroscena sulla decisione di Sinner di non prendere parte al torneo transalpine è proprio il direttore dell’evento Cedric Pioline che in un incontro con i giornalisti ha rivelato: “Ho potuto parlare con Jannik che è venuto a trovarmi molto gentilmente, è rimasto molto deluso dal ritiro. Venerdì è arrivato con le intenzioni di giocare e far vedere le sue qualità, siamo sicuri che abbia fatto del suo meglio. Già mi aveva detto da qualche giorno del problema di cui stava soffrendo. Sappiamo che una gastroenterite lascia strascichi di stanchezza, a volte anche di perdita di peso. E il tempo per recuperare era davvero poco. Un numero 1 al mondo scende per vincere, non per giocare solo qualche partita”.
Sinner e la maledizione del torneo parigino
Un torneo su cemento indoor: praticamente le condizioni perfette per Jannik Sinner che ama la superficie e ama giocare al coperto. Ma da tempo ormai il rapporto dell’altoatesino con il Masters 1000 parigino è decisamente complicato. Il numero 1 al mondo ha vinto una sola volta a Parigi-Bercy, lo scorso anno contro lo statunitense McDonald in un match finito in tarda nottata, con la decisione dello stesso Jannik di non scendere in campo il giorno seguente contro de Minaur. Rimane quello l’unico successo e per la prossima opportunità ora l’appuntamento è quello del 2025 che si dovrebbe giocare però in un’altra struttura, e magari la maledizione verrà spezzata.
Il caso Six Kings Slam
Il montepremi super del Six Kings Slam continua a essere argomento di discussione nel mondo del tennis. Del resto il tentativo dell’Arabia Saudita di riuscire ad avere un ruolo importante è documentato: gli ultimi esempi sono rappresentati dall’organizzazione delle WTA Finals che si disputeranno nei prossimi giorni a Riyadh così come le Next Gen Finals che invece vanno in scena a Jeddah. Sul caso interviene anche il direttore di Bercy, Pioline: “Ci sono da considerare la geopolitica del circuito e discussioni a livello Slam, ATP e WTA. Ad oggi non è stato deciso nulla ma dal mio punto di vista dobbiamo rimanere vigili affinché ci sia coerenza con i soldi messi sul tavolo in questa mostra saudita. Si tratta di qualcosa di dirompente che rischia di destabilizzare l’ecosistema in attacco e non necessariamente sano”.