L’intervista di Novak a GQ ha scatenato un polverone, ma l’autorevole quotidiano inglese ha sentito alcuni esperti che hanno smontato le gravi accuse del serbo.
Dai veleni di cui aveva raccontato nell’intervista a GQ a quelli che gli sono piovuti addosso dopo le accuse, in verità piuttosto gravi, lanciate con quasi tre anni di ritardo a proposito del cibo che gli è stato dato durante il periodo di detenzione in un hotel, prima degli Australian Open del 2022. Novak Djokovic fa discutere per le sue esternazioni, che cozzano – e non è la prima volta – contro i pilastri della comunità scientifica. Il Guardian, in particolare, ha smontato la “teoria dell’avvelenamento” sostenuta da Nole.
Le accuse di Djokovic all’Australia e il giudizio degli esperti
La redazione dell’autorevole quotidiano inglese ha contattato tre esperti, a cui ha chiesto un giudizio sulle accuse lanciate da Djokovic. Il campione serbo, per chi non lo sapesse, aveva parlato di “avvelenamento” a proposito del periodo trascorso in un centro di detenzione per immigrati dove fu rinchiuso in attesa del visto per entrare in Australia nel 2022. Visto che poi gli sarebbe stato negato, perché non vaccinato contro il Covid. In quel periodo, ha detto Nole, il suo cibo sarebbe stato appesantito con notevoli quantità di piombo e mercurio.
Primo esperto: “Avvelenamento di Djokovic improbabile”
Il primo luminare contattato dal Guardian è stato Damian Maganja, ricercatore in politica alimentare presso il George Institute for Global Health. “Quella di Djokovic è un’accusa selvaggia”, il parere dell’esperto: “Un avvelenamento in teoria è possibile, ma molto improbabile, dato il tempo relativamente breve trascorso nel centro di detenzione. Questi pasti sono stati probabilmente preparati in grandi quantità e non ci sono state altre segnalazioni a proposito”.
Anche la biochimica della nutrizione smonta le tesi di Nole
Anche la dottoressa Barbara Cardoso, biochimica della nutrizione presso la Monash University, ha smontato la tesi di Djokovic. “Gli australiani hanno un’esposizione relativamente bassa al piombo e al mercurio”. Il piombo, nello specifico, sarebbe eliminato da vernici, benzina e impianti idraulici. “Il mercurio può essere presente negli alimenti – ha aggiunto la dottoressa – ma quelli con la più alta concentrazione di mercurio sono i pesci e i crostacei e in ogni caso ci vuole del tempo perché il mercurio si accumuli nel corpo e causi avvelenamento”.
L’insegnante di sanità pubblica: “Dove sono i test di Djokovic?”
Tra l’altro, come avrebbe fatto Djokovic ad accumulare mercurio da pesci e crostacei se è notoriamente vegano e non mangia carne di alcun tipo, proveniente da animali terrestri o marini? Anche la dottoressa Catharine Fleming, che insegna sanità pubblica presso la Western Sydney University, si è detta molto scettica a proposito delle accuse lanciate da Nole: “Difficile dimostrare un nesso di causalità tra l’avvelenamento da metalli pesanti raccontato da Djokovic e il cibo consumato senza alcun risultato di test clinici a supporto“.