Il centrocampista dell’Inter torna sul flop in Germania, difende Pellegrini dalle critiche, benedice il nuovo modulo e manda un messaggio a Inzaghi
Se i bomber di ruolo stentano ci pensa lui, Davide Frattesi. Riserva nell’Inter e capocannoniere dell’era Spalletti in nazionale con 16 presenze sulle spalle, l’ex Sassuolo è il protagonista in sala stampa a Coverciano a due giorni dalla sfida ad Israele. Sorridente, sereno e riflessivo il giocatore nerazzurro torna sul flop a Euro2024 e spiega cosa è cambiato ora.
Frattesi e il rapporto con Spalletti
Si parte dal feeling col ct: “Quando siamo arrivati a settembre ho parlato con lui in palestra e nel farmi i complimenti mi disse di avere grande stima di me, ma anche che sarei stato quello a cui avrebbe rotto di più le scatole. Vedeva in me qualcosa che a lui piaceva e ora i rimproveri sono un po’ diminuiti perché sto facendo di più ciò che lui chiede”. Memorabili gli urlacci che il ct gli riservava in Germania: “Per me era un po’ più difficile interpretare il modulo di prima, ero una mezzala ma anche trequartista e gli urlacci erano per farmi tornare di più indietro e giocare di più la palla”.
L’errore di Spalletti in Germania
Poi l’ammissione: “Quando lui è venuto qui a dire che le colpe dell’Europeo erano sue al 99% mi ha trovato in disaccordo. Lui poteva essere più leggero, ma poi in campo andavamo noi e per calciatori come noi non riuscire a fare due passaggi di fila era inconcepibile. Questa cosa gli fa onore, ma poi sappiamo che le colpe non erano certo tutte sue”.
“Ciò che ci è un po’ mancato nella spedizione dell’Europeo è stato il divertimento in campo che s’è visto col Belgio. Trascorrere tanti giorni in un ambiente non gioioso e simpatico come c’è ora ha influito sul rendimento di tutti i giocatori. C’era troppa pressione, sia all’esterno che all’interno. Alla fine ce la siamo messa pure da soli, non è stata una spedizione così divertente”.
Le ultime partite della Nazionale hanno fatto capire che anche questa squadra ha talento: “Ci sono sempre state Nazionali più forti di noi, ma quello che ha sempre fatto la differenza è stato lo spirito italiano. C’era più talento nelle Nazionali di qualche tempo fa, ma alla fine ciò che fa la differenza è lo spirito. Battere la Francia a Parigi, giocare come abbiamo giocato quei 40 minuti col Belgio sono dimostrazioni di forza perché sono nazionali top al mondo. Vuol dire che siamo sulla strada giusta”.
Frattesi difende Pellegrini
Chi invece stenta a divertirsi anche ora è Pellegrini: “A me dispiace veramente tanto. Lorenzo è una bravissima persona e poi come calciatore è forte: io guardo le partite della Roma e quando viene qui può sembrare un’altra persona. Col Belgio l’ho visto davvero bene. Io penso che un capitano così – molto equilibrato e che pensa agli altri – bisogna tenerselo stretto. E poi come giocatore è forte. Non è un momento facile per lui, non è facile entrare in campo con 60mila persone che ti fischiano. Spero ne esca da questa situazione, è davvero una bella persona”.
All’Inter tre volte titolare su nove gare, la musica in nerazzurro è diversa: “E’ già un impiego migliore rispetto a quello dello scorso anno…Scherzi a parte, io capisco mister Inzaghi e per questo non ho mai rotto le scatole a nessuno. Siamo in quattro e tutti calciatori di alto livello, non è semplice. Lo scorso anno arrivavo in una squadra reduce dalla finale di Champions League e poi ha vinto lo Scudetto. Non è semplice”.
Ultima riflessione sul Mondiale: “Non deve essere una ossessione, ma è un’ossessione perché non si può mancare di nuovo. La Nations League la stiamo prendendo davvero sul serio perché poi influisce sulle fasce ai sorteggi: faremo di tutto per arrivare primi nel girone così da avere sulla carta un girone più semplice, ma in generale non si può sbagliare. Non c’è altro da dire”.