L’analisi della 5a giornata di LBA: Trento continua a stupire grazie a un roster giovane e frizzante. Napoli corre ai ripari: ecco Green e Bentil. Belinelli decisivo per Bologna
Non doveva volare così in alto, almeno non nelle intenzioni di chi in estate ha varato una piccola rivoluzione per provare almeno a evitare di soffrire troppo, come avvenuto nel recente passato. E invece l’Aquila ha letteralmente spiccato il volo, tanto che dopo un sesto del cammino stagionale (cioè 5 gare sulle 30 di regular season) ha deciso di guardare tutti dall’alto verso il basso. Infilando cinque vittorie una dietro l’altra, l’ultima a Sassari in casa di una Dinamo che soltanto nell’ultimo scampolo di gara ha avuto la possibilità di provare a riaccendersi e rimettere (solo in parte) in discussione la contesa. E domenica, quando a Trento arriverà l’Olimpia Milano, per Paolo Galbiati e i suoi ragazzi arriverà il primo vero esame di maturità.
L’Aquila nelle mani (e nella testa) di Ford e Lamb
La Dolomiti Energia sin qui ha stupito soprattutto per come ha saputo assimilare in poco tempo i nuovi dettami legati ai tanti cambi di roster operati nel corso della off season. Bella in Italia come in Europa, con quell’EuroCup che ha visto l’Aquila superare l’Hapoel Tel Aviv nell’ultimo turno infrasettimanale. Insomma, una squadra che sa farsi rispettare anche fuori dai confini, trascinata da due giocatori che forse farebbero comodo a tante altre realtà italiane (anche ben più note e facoltose).
Perché le versioni di inizio stagione di Jordan Ford e Anthony Lamb sono quanto di più simile possa essere associato alla parola “perfezione”: viaggiano abbondantemente sopra i 15 punti di media a partita (Lamb è a un passo da 20 e non è mai andato sotto i 18 a serata), ma soprattutto sanno sempre come prendere per mano la squadra nei momenti dove conta tirare la carretta. Un esempio? Lamb con tre triple una dietro l’altra a metà del terzo quarto ha praticamente spezzato ogni velleità di rimonta di Sassari.
LA meglio gioventù: Mawugbe, Niang ed Ellis
Ma Trento non è solo Ford e Lamb: c’è ad esempio Mawugbe, centro statunitense che chiude il ferro con la stessa efficacia di un sacchetto salva freschezza, ma c’è anche Saliou Niang, classe 2004, attaccante nato che è diventato un fattore anche per la sua straordinaria energia contagiosa. E c’è naturalmente Quinn Ellis, classe 2003, altro giovane destinato a una carriera importante in qualche club di primissimo piano. Ma intanto la “gavetta” è bellissima e potrebbe portare tante sorprese.
Nota a margine: per qualcuno è la migliore versione di Trento di sempre. Magari troppo ottimista, ma vale la pena scommetterci ancora un po’.
Napoli corre ai ripari: ecco Green e Bentil
L’altra faccia della LBA è quella triste e annacquata di Napoli, caduta nuovamente sul campo dell’Olimpia e relegata ultima in solitaria. La società sta correndo ai ripari: Milicic resta in panca ma con la spada di Damocle rappresentata dal prossimo impegno contro Venezia, dove un’altra sconfitta potrebbe costargli il posto.
Intanto sono arrivati lo statunitense Erick Green e il ghanese Benjamin Bentil, quest’ultimo vecchia conoscenza del campionato italiano (era a Milano nella stagione 2021-22) e fresco di rescissione dall’Hapoel. Nelle intenzioni della dirigenza, questi due innesti dovrebbero bastare per raddrizzare una situazione che s’è fatta veramente complicata, anche perché nel frattempo Varese s’è svegliata nonostante l’assenza di Nico Mannion (segnale che l’addio sia imminente?), ma trascinata da un super Davide Alviti (29 punti con 6 su 10 dall’arco).
Per il resto tutto più o meno secondo abitudini: vincono Bologna (decisivo Belinelli) e Milano (che perde Shields, da capire per quanto), vince ancora Trieste, in casa di Treviso e nonostante l’assenza di Valentine, che pure Ross non fa rimpiangere (30 punti). Bell’upset di Tortona che sbanca Trapani, alimentando i soliti malumori in casa Shark.