L’a.d. dell’Al Hilal ammette di puntare ancora a giocare la competizione per club più importante al mondo. Intanto alcune giocatrici internazionali inviano una lettera di protesta a Infantino
L’Arabia Saudita punta ancora a inserire i propri club nella Uefa Champions League, come ammesso dall’a.d. dell’Al Hilal, ma le violazioni dei diritti delle minoranze da parte del governo di Riyad restano un ostacolo allo sviluppo del calcio saudita: oggi 100 calciatrici di 24 paesi diversi hanno scritto alla Fifa chiedendo di interrompere i rapporti con l’Arabia.
Le squadre dell’Arabia Saudita vogliono giocare la Champions
L’Arabia Saudita ha sempre più voglia di grande calcio, ma la fame di football degli sceicchi continua a scontrarsi con la questione etica riguardante il mancato rispetto da parte del governo di Riyad dei diritti umani, civili e politici delle minoranze, soprattutto quella LGBTIQ+. I club della Saudi League sognano infatti di partecipare alla Uefa Champions League: lo ha ribadito Esteve Calzada, a.d. dell’Al Hilal durante l’evento The Summit a Londra.
“La nostra aspirazione è quella di portare il nostro prodotto di fronte a quante più persone possibile, e la Champions League è probabilmente la competizione per club più importante al mondo – le parole di Calzada – Certamente non posso dire che non ci piacerebbe. Ma quanto sia realistico, quanto sia possibile, non lo so, ed è totalmente fuori dal mio controllo”.
Ricordiamo che, fino ad ora, il presidente della Uefa Aleksander Ceferin ha escluso la possibilità che i club della Saudi League partecipino alla Champions.
Arabia Saudita, la lettera di 100 calciatrici alla Fifa
Nel frattempo, però, c’è anche chi nel mondo del calcio non dimentica di sottolineare le continue violazioni dei diritti umani da parte dell’Arabia Saudita, chiedendo alle massime istituzioni sportive mondiali di tenere fuori i sauditi dal grande football. L’ultimo appello è stato firmato da 100 calciatrici professioniste di 24 nazionalità differenti che hanno inviato una lettera al presidente della Fifa Gianni Infantino chiedendo di rompere i rapporti tra la federazione internazionale e Aramco, compagnia petrolifera saudita che ne rappresenta uno dei principali sponsor.
L’accusa delle calciatrici all’Arabia Saudita: “Viola i diritti umani”
Nella lettera, i cui stralci sono stati riportati oggi dal quotidiano spagnolo El Pais, le calciatrici chiedono a Infantino di rompere Aramco in quanto rappresentante di un “regime autocratico che viola in maniera sistematica i diritti delle donne e criminalizza la comunità LGBTIQ+”.
Nella missiva, firmata anche dalla capitana del Canada Jessie Fleming e dall’attaccante spagnola Maitane Lopez, le calciatrici accusano Aramco di avere “una responsabilità evidente nella crisi climatica” e soprattutto di essere una società di proprietà di uno stato “che criminalizza le persone LGBTIQ+, e che opprime sistematicamente le donne”. Si attende ora la risposta della Fifa.