L’attaccante della Repubblica Ceca nel mirino dei bianconeri come vice Vlahovic, una carriera da montagne russe, in Capitale due anni da incubo
Lo aveva bocciato sette anni fa, lo torna a cercare oggi. La Juventus cerca un vice Vlahovic sul mercato di gennaio e si sarebbe fiondata sulle tracce di un giocatore che in passato era stato vicinissimo a vestire la maglia bianconera. Secondo la Gazzetta dello Sport, infatti, il ds Cristiano Giuntoli sta pensando a Patrik Schick.
Il precedente del 2017
Nel mercato estivo del 2017 l’attaccante ceco classe 1996, reduce da un anno super alla Sampdoria, era praticamente un calciatore della Juventus, che poi però decise di non completare il trasferimento (che sarebbe costato 30 milioni) dopo il giallo delle visite mediche: lo scarica dopo avergli trovato un problema cardiaco.
“È stato uno shock perché non sentivo nulla che non andasse, pensavo di essere un ragazzo sano. Quando mi hanno detto che era un problema cardiaco, ovviamente, ero preoccupato per la mia salute. Nella mia testa pensavo che avrei dovuto smettere completamente di giocare a calcio”, disse all’epoca l’attaccante classe 1996.
Su di lui però ecco arrivare la Roma che alza la posta e lo acquista per 42 milioni di euro più di Batistuta ma i due anni in giallorosso saranno un disastro. A Roma Schick si infortuna subito. E poco prima di tornare rilascia un’intervista al magazine “Reporter”. Dentro ci sono diverse frasi come: “Probabilmente non correrò mai ad aggredire gli avversari come un pazzo”, oppure “Sogno di andare in un club ancora più grande come il Real Madrid, il Barcellona e il Manchester City”. Non il modo migliore per ingraziarsi i tifosi che metteranno una X grande come una casa sul suo nome il 23 dicembre del 2017.
Quel gol sbagliato con la Juve
I giallorossi di Eusebio Di Francesco stanno perdendo 1-0 in casa della Juventus. Al minuto numero 93 un rimpallo sulla trequarti difensiva bianconera lancia il ceco verso la porta avversaria. Patrick alza la testa e comincia a correre tutto solo. Fa un passo. Due passi. Tre passi. Fino ad arrivare a sette. Poco prima di entrare in area si aggiusta il pallone con il sinistro e alza la testa poi solo davanti al portiere apre il piattone e chiude gli occhi centrando in pieno Szczesny in uscita. È un errore talmente grottesco che lo marchierà per sempre in Capitale. Segna 2 gol il primo anno, 3 il secondo.
“Alla Roma ho vissuto il periodo più difficile della mia carriera. Ovunque sono andato ho sempre segnato. Col senno di poi farei molte cose diversamente: all’epoca forzai il rientro per farmi trovare pronto, per me erano stati spesi molti soldi e volevo tornare il prima possibile. Ho giocato troppo in anticipo e ciò mi ha causato problemi. Credevo però ancora in me, ma le circostanze non erano delle migliori. Sapevo di dover cambiare. Grazie a quel periodo però non ho più paura del futuro e mi ha reso un giocatore migliore”, disse l’attaccante.
La rinascita in Germania
La Roma lo prestò al Lipsia per 3,5 milioni di euro: arriva in doppia cifra. “È il giocatore dei miei sogni”, dice Julian Nagelsmann. Poi però il club della Red Bull si guarda bene dal riscattarlo e lo cede a titolo definitivo per 26,5 milioni di euro a un altro club tedesco: il Bayer Leverkusen. Con cui ora è sotto contratto fino a giugno 2027 e finora in questa stagione ha segnato 4 gol in 14 presenze tra Bundesliga, Champions League, coppa di Germania e Supercoppa tedesca per un totale di 503 minuti giocati. Anche in nazionale fa faville con la Repubblica ceca. La Juve punta a prenderlo in prestito a gennaio.