La Numia riscatta il ko con il Tianjin e surclassa le egiziane dello Zamalek, ma non sono padrone del loro destino. Egonu, piccolo acciacco: in campo solo un set
Milano stavolta la sveglia l’ha fatta suonare: surclassa le malcapitate egiziane dello Zamalek nell’ultima partita del girone eliminatorio del Mondiale per Club in corso a Hangzhou e quantomeno si assicura il passaggio alle semifinali, senza però sapere ancora se potrà farlo da prima del girone oppure da seconda alle spalle del Tianjin, impegnato domani nell’ultima sfida contro il Gerdau Minas. Anche se Lavarini non può comunque essere contento del tutto, perché Paola Egonu è rimasta in campo solo un set prima di lasciare il campo in via precauzionale, eredità di un piccolo acciacco fisico.
Vittoria netta, ma ora dipende tutto dal Tianjin
La Numia il suo l’ha fatto, perché ha inferto parziali importanti (25-9, 25-13, 25-18) che le consentono di avere un margine nel quoziente punti sul Gerdau Minas, anche se il destino è tutto nelle mani del Tianjin che con una vittoria o una sconfitta al tiebreak relegherebbe le milanesi alla piazza d’onore.
Chiaro che passare per prima o seconda del girone fa tutta la differenza di questo mondo, perché avanzare per seconde significa incrociare fatalmente Conegliano prima ancora dell’atto conclusivo della rassegna. Una prospettiva che Milano vorrebbe scongiurare, anche se la cosa non dipenderà più dalle ragazzi di Lavarini. Sufficientemente buono l’impatto di Marinova, che ha raccolto il testimone da Paola a partire dal secondo set, così come bene è andata Elena Pietrini, rimessa in campo nel terzo parziale.
Con le big a mezzo servizio brilla Cazaute
Top scorer di giornata Sara Cazaute con 13 punti a referto, unica in doppia cifra, in un match nel quale Orro è rimasta a riposo e Sylla a sua volta ha disputato solo il primo parziale. Ora per la Numia ci sono 24 ore di attesa prima di capire quale sarà il proprio destino, sperando di avere anche buone nuove dall’infermiera per quel che riguarda Paoletta Egonu (5 punti per lei nel set in cui è rimasta in campo).