Dopo la vittoria sul Barcellona, la Virtus concede il bis schiantando l’Asvel e provando a riapre discorsi di possibile approdo nel play-in. Polonara firma 17 punti
Arriva in coda a un 2024 piuttosto tribolato lo squillo che tutta la Bologna del basket aspettava: la Virtus si congeda dal massimo palcoscenico europeo con una vittoria sonante contro l’Asvel, buona per andare alla mini pausa di fine d’anno con un bel sorriso e anche (sai mai) per riaprire qualche timido discorso in ottica post season, che resta probabilmente una missione fuori portata, ma intanto l’83-69 col quale Pajola e compagni hanno rispedito al mittente i transalpini serve per mandare un messaggio a se stessi e al mondo che sta là intorno.
Partenza a razzo e gara subito in ghiaccio
Una Virtus mai così bella, cinica e pratica: in difesa Ivanovic mette il blocco a qualsiasi iniziativa di marca Asvel, e i numeri danno ragioni a una Segafredo che inizia con le polveri un po’ bagnate, ma che nel solo primo quarto concede la miseria di 7 punti agli ospiti. Non funziona nemmeno in temutissimo Maledon, osservato speciale della retroguardia Virtus: Clyburn dalla parte opposta del campo è indemoniato e per il pubblico della Segafredo Arena è una serata dal vago sapore nostalgico.
Di fatto la partita si chiude virtualmente sul 25-7 stampato dalla tripla di Morgan dopo appena 13’ di partita: l’Asvel di Edo Casalone non vede mai il canestro, e quando comincia a trovare un po’ di continuità fa comunque troppo poco per riuscire a tornare a contatto, andando sotto di 17 lunghezze all’intervallo lungo.
Polonara è on fire: Bologna si è rimessa in pista
Mancherebbero anche Shengelia e Hackett, ma nessuno sembra accorgersene. Tanto che il secondo tempo lo inaugurano come meglio non potrebbero Polonara e Pajola, che duettano che è una meraviglia e spediscono la Virtus oltre le 20 lunghezze di vantaggio. Ormai è un monologo a tinte Vu nere, complici anche le percentuali deprimenti dall’arco dei transalpini (2/13 a metà partita, che diventerà 7/22 quando i buoi sono usciti da un pezzo dalla stalla).
Bologna è nella sua serata di grazia e nell’ultimo quarto d’ora è pura accademia: Polonara è ispirato come non mai e anche una vecchia volpe come De Colo deve alzare bandiera bianca. PolonAir chiude con 17 punti, top scorer virtussino di serata, tirando 4/7 dal campo e mettendo dentro 7 degli 8 tiri liberi avuti a disposizione. Anche Momo Diouf vive una serata da ricordare: firma 10 punti (6 ai liberi, 2/2 dal pitturato) e conferma la propria attitudine a poter diventare un fattore quando c’è da sgomitare sotto canestro.
La bomba con la quale Clyburn rispedisce l’Asvel a -14 è la ciliegina sulla torta di una notte che fa bene al cuore, alla mente e allo spirito. Perché quella ammirata contro Villeurbanne è una Virtus come mai si era vista in stagione in campo continentale, decisa a vendere cara la pelle nelle 16 gare che restano da qui al termine della regular season. Domenica per chiudere bene il 2024 c’è la sfida con Scafati, buona per chiudere il discorso Coppa Italia.