Il compagno della ministra Daniela Santanché non intende cedere le sue quote, mentre il manager F1 è deciso a concentrarsi sul suo nuovo ruolo nel mondo dei motori
A destare così tanto rumore non è (solo) l’indiscrezione sulla presunta ed imminente vendita del mito Twiga, emblema di un brand che poi coincide con quel che Flavio Briatore ha costruito, oltre la F1. No, si tratta di un passaggio epocale per l’imprenditore e manager sportivo che ha plasmato a immagine e somiglianza di un certo pubblico il sogno, che si chiami Billionaire o Twiga in cui si sono riassunti i desideri di quell’umanità alla ricerca di quanto è stato captato e realizzato da Briatore, in anni scoppiettanti.
Il riferimento del Forte starebbe, quindi, per passare di mano stando a quel che riporta Il Giornale. E l’acquirente sarebbe Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei sei figli di Leonardo capace di creare il colosso Luxottica, oggi Essilux.
Flavio Briatore e la vendita del Twiga
Le cose cambiano. La F1 non è certo la stessa di quando alla guida di Benetton, Flavio Briatore seppe lanciarer Michael Schumacher econquistare tutto quel che c’era da vincere negli anni dorati di quella competizione che confrontata con le dinamiche odierne pare più rischiosa per i piloti, ma anche più irrituale, forse più svincolata da certi schemi.
Tornato nel mondo dei motori in qualità di figura chiave per il rilancio di Fernando Alonso, pilota asturiano ed ex campione del mondo nonché talento eterno capace di guidare ovunque e qualsiasi tipo di vettura, oggi Briatore ricopre una veste più importante e la necessità di concentrarsi su questo incarico è diventata preponderante.
Il ruolo in F1
“Io – spiega da Londra a Il Giornale – sono sempre più assorbito dalla Formula 1 e non ho tempo per dedicarmi ad altre attività”. “Ho messo sul mercato il Twiga e vedremo come finirà”.
Il piccolo impero dell’imprenditore piemontese non include solo il Twiga, che è un simbolo oltre che un luogo di riferimento, ma Crazy Pizza, che ormai ha più di venti location, la metà delle quali in franchising, il Billionaire, che il 6 dicembre prossimo aprirà un avamposto anche a St. Moritz.
Briatore ha costruito, parallelamente, un piccolo impero nel settore luxury apprezzato da due fondi internazionali e dall’erede del genio di Leonardo Del Vecchio, che ha dimostrato estrema concretezza e prospettiva. A sugerirlo è l’insieme di acquisizioni, rimescolamenti e brand nell’ambito ristorazione e beverage che ha portato avanti attraverso il suo family office (LMDV Capital).
Briatore a Napoli per l’inaugurazione di Crazy Pizza
Leonardo Maria Del Vecchio pronto a comprare
Dalla sua, Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, ha deciso da qualche tempo di diversificare e di investire, oltre che nella multinazionale di riferimento per l’occhialeria, nell’ambito della ristorazione con un target specifico e studiato che si sovrappone perfettamente al Twiga.
Del Vecchio ha aperto tre locali nel cuore di Brera a Milano, prima il Vesta e quindi Casa Fiori Chiari e la Trattoria del Ciumbia, poi ha rilevato Le Carillon a Paraggi e Franco Mare a Marina di Pietrasanta, diventati Vesta Portofino e Vesta Mare. Per non citare l’acquisto la scorsa estate del 72,5% della Società Acqua e Terme Fiuggi.
Un’operazione che suggerisce quanto ritenga interessante a livello economico l’universo beverage e food e intenda continuare a costruire un solido sistema di incastri, dove figuri anche il gioiello di Briatore.
Leonardo Maria Del Vecchio con Jessica Serfaty
Il nodo Santanché
Ma c’è un dettaglio su cui la domanda va posta. Com’è noto, il Twiga è un progetto condiviso, fifty-fifty con la ministra Daniele Santanché e il di lei compagno Dimitri Kunz d’Asburgo, il quale detiene il 33% del Twiga di Pietrasanta. Secondo quel che risulta a Il Giornale per ora non ci sarebbe intenzione di cedere il proprio tesoretto e di concedere l’intero pacchetto a Del Vecchio junior, il quale avrebbe la disponibilità (a leggere i dati sul patrimonio pubblicati dall’autorevole Forbes) e dallo slancio oltre al business di famiglia.