I granata di Vanoli non brillanti ma solidi: l’autogol di Camporese dopo pochi secondi facilita il compito, a fine gara il raddoppio del colombiano. Piace lo scozzese entrato nel secondo tempo. Al secondo turno c’è l’Empoli
La prima partita non può diventare lo specchio della stagione, ma riflette il lavoro di costruzione estiva di una squadra. Però se gli avversari dopo 36 secondi offrono come omaggio un autogol, può essere almeno preso come buon auspicio. Ci pensa poi Zapata nel finale a togliere ogni patema e la prima versione ufficiale del Torino di Paolo Vanoli, pur non brillando, almeno acquista fiducia, oltre che la qualificazione ai sedicesimi di Coppa Italia dove troverà l’Empoli. Per fiducia si intende anche i segnali positivi dalla panchina: quando entrano Adams e Dembélé, confezionano l’azione del raddoppio e il Cosenza, più che dignitoso, si arrende. Lo scozzese era atteso e si dimostra subito importante nell’economia della gara e forse anche del futuro. Sabato il Torino sarà a San Siro contro il Milan per il debutto in campionato: il compito di questa partita era anche quello di trovare un’armonia di gruppo per non essere troppo impreparati al via. Ci sono comunque molti aspetti da sistemare, soprattutto nel fare rendere la fase offensiva. Vanoli scatenato davanti alla panchina dimostra come ancora non tutto funzioni nel Toro, ma serviva la qualificazione ed è arrivata.
torino, la base difensiva
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Nell’analisi dei reparti si possono notare pregi e difetti del Toro di agosto. Al momento il blocco dei tre marcatori scelto da Vanoli è fisso, poi il reparto verrà ampliato prima della fine del mercato: comunque Vojvoda a destra ha anche l’ordine di seguire il suo avversario nella trequarti lontana. Il neoacquisto Coco al centro cerca di rimanere sempre attento, evitando al minimo i rischi e provandoci di testa nell’altra area subito dopo il vantaggio. Masina a sinistra appoggia e si guarda anche alle spalle sui lanci. La base difensiva dentro l’area si dimostra ancora una volta solida, è la terza partita consecutiva senza incassare reti, comunque il Cosenza nel primo tempo tira in porta quattro volte (contro zero) ma sempre da lontano, per troppa libertà nelle zone fuori area. Bravo Milinkovic su una botta di Fumagalli.
nuovo toro, le chiavi
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Il reparto fantasia e realizzazioni non si accende per lungo tempo: nel forno della Torino agostana, dopo il gol fulmineo si vede un Toro che non se la sente di alzare i ritmi per cercare subito il raddoppio, sembra quasi impigrito, si assesta nella sua metà campo per controllare il palleggio altrui e poi ripartire con l’attaccante che va incontro alla palla e smista le ripartenze quasi sempre a destra. Bellanova ha una corsa meno imballata però manca ancora l’abbinamento con la precisione al cross. Poi l’esterno cala di fiato. Manca spesso il passaggio giusto anche di altri compagni sulla trequarti, quando i granata si distendono. In mezzo è ancora Linetty il radar di controllo davanti alla difesa, ma non può essere lui a chiudere su tutti. Ricci e Ilic da interni si sistemano sulla stessa linea ma cercano anche di diversificare. Ci riesce il primo, fra i più in palla, mentre il serbo sente qualche fischio. Ricci ha anche due buone occasioni da rete, una per tempo e sono le sue incursioni a cercare di costituire una sorpresa nell’affollamento sulla trequarti, nel tocco corto o nell’allargare il gioco su Bellanova o Lazaro, incaricati dei rifornimenti laterali per Zapata o Sanabria, ma ne arrivano pochi. E quando il Cosenza pressa in avanti, al Toro non resta che il lancio lungo di Milinkovic per le punte.
lo scozzese del torino
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Quello del Torino è un 3-5-2 che prevede comunque l’alternanza tra le due punte vicine (in possesso di palla) o in verticale: più spesso è Sanabria a mettersi sulla trequarti, quando sono gli avversari ad avere il possesso. Il paraguaiano sa che si sta giocando il posto con Ché Adams, prova a dare più incisività ma non ci riesce: quando entra lo scozzese, velocizza un paio di azioni e nasce il raddoppio, unico tiro in porta dei granata. Il Cosenza è ancora molto rattoppato per infortuni o attesa di acquisti. Ha anche un allenatore nuovo, Massimiliano Alvini, che fa una figura dignitosa, non arrendendosi dopo lo svantaggio per autogol di Camporese e cercando sempre di giocare.
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